Un polo territoriale per la presa in carico della persona adulta con disturbi dello spettro autistico
Il progetto Cascina Cristina nasce per rispondere al bisogno del territorio dell'insubria e della brianza di strutture adatte ad ospitare giovani adulti con autismo.
Vista l’assenza di strutture adatte ad ospitare giovani adulti con autismo nel territorio canturino e nelle aree circostanti, Cascina Cristina potrebbe diventare per l’area dell'Insubria e della Brianza un modello pilota e uno stimolo per altri enti per la realizzazione di strutture similari, rispondendo così al forte bisogno del territorio e delle famiglie che vi appartengono.
Il progetto Cascina Cristina nasce dal diritto delle persone autistiche ad avere una casa, ma lo spirito che lo anima è però molto più ampio.
Facendo leva sull'esperienza maturata vivendo la condizione dei loro figli, i genitori dell'associazione hanno deciso di mettersi al servizio del territorio per rendere meno difficile il percorso delle famiglie che si verranno a trovare in una situazione analoga a quella da loro vissuta. Da qui la sfida di creare un polo multifunzionale per l'autismo. Un centro in grado di accogliere in forma residenziale adulti autistici a basso funzionamento, di offrire la possibilità di abilitazione a giovani autistici per i quali è sufficiente una gestione diurna, di dare sollievo temporaneo a quelle famiglie che attraversano un periodo complicato con il loro figlio autistico. Il polo Cascina Cristina si occuperà anche di formazione degli operatori del settore e cercherà di agevolare il percorso di diagnosi della potenziale persona autistica. Una volta accreditata, la struttura, lavorando in rete con le istituzioni sanitarie, organizzerà una presa in carico coordinata della persona autistica.
Nel ripensare il progetto di vita della persona con autismo, Abilitiamo, seguendo gli studi della letteratura scientifica più recenti, intende perseguire un vero e proprio cambiamento, a 360 gradi, nelle modalità di intervento abilitativo.
La presa in carico della persona con autismo sarà effettuata in base a quanto previsto dalla legge 328/2000, e successive modifiche, e sarà arricchita dall’utilizzo di strumenti più moderni oggi a nostra disposizione. Il progetto globale di presa in carico è lo strumento che definisce i bisogni della persona in rapporto al contesto in cui vive.
La comunità abitativa accoglierà stabilmente dodici persone adulte con autismo.
Il modello sarà quello della "community farm", secondo analoghe esperienze estere e italiane. Cascina Cristina è collocata in un contesto rurale e ciò favorirà l'abilitazione fondata sul modello della fattoria. Esperienze già fatte da altre realtà hanno dimostrato che si tratta di un approccio semplice ma al tempo stesso ricco di situazioni e di stimoli che si adattano bene alle caratteristiche della persona autistica. Cascina Cristina, pur se collocata in un contesto rurale, è allo stesso tempo integrata con il territorio urbano di Fecchio (località di Cantù), trovandosi di fronte alla Parrocchia di San Carlo e all’annesso oratorio. Ciò eviterà l’isolamento e favorirà la relazione delle persone autistiche con gli abitanti del luogo. La residenza sarà costituita da 6 camere da letto, ciascuna in grado di ospitare 2 letti, e da tanti servizi visibili nelle piantine dell’edificio raffigurate nell’immagine.
Il centro diurno ospiterà 15 persone con autismo che affiancheranno, durante la loro permanenza al centro, i 12 ospiti presenti nella comunità residenziale.
Il centro diurno è un servizio sociale, semiresidenziale e territoriale rivolto a giovani adulti con autismo che vivono ancora in famiglia. Il progetto prevede, dopo una attenta valutazione individuale delle proprie competenze, la messa a punto di un piano di intervento personalizzato che consenta ai fruitori, come per chi vive nella comunità residenziale, di ottimizzare e/o sviluppare tutte quelle abilità necessarie a migliorare tutte le autonomie spendibili nel proprio contesto di vita oltre che la loro autostima ed autodeterminazione. Il centro potrà accogliere fino a 15 persone, che si affiancheranno agli ospiti già presenti in struttura nella gestione della quotidianità. L’obiettivo è innalzare quanto più possibile la loro qualità di vita.
Un servizo sollievo
per le famiglie in burn-out
In alcune circostanze, le persone con autismo possono attraversare momenti di crisi molto forti che stressano loro e loro le famiglie. Questi periodi possono essere talmente lunghi da non riuscire più a gestire la quotidianità e spesso mandano le famiglie in burn-out. Cascina Cristina disporrà di due posti per ospitare temporaneamente persone che attraversano queste crisi, in modo da dare il tempo alle famiglie di riprendersi e valutare il tipo di intervento sociosanitario e/o riabilitativo-abilitativo da effettuare sul proprio figlio con autismo.
A Cascina Cristina, al fine di aiutare le famiglie a non andare in burn-out, sarà messo a loro disposizione uno sportello psicologico di sostegno individuale e un gruppo di auto mutuo aiuto dinamico.
Nell’ottica di un sistema integrato e innovativo Cascina Cristina diventerà, nel tempo, un centro per lo studio della sindrome autistica per il territorio canturino e dintorni.